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PER LA MENTE,
CON IL CUORE

FAMIGLIA A FAMIGLIA

Supporto a famigliari con il corso di formazione Famiglia a Famiglia: un corso specifico, arrivato alla sua 13a edizione, per i famigliari di persone che soffrono di malattie mentali, tenuto da famigliari preparati, secondo gli standard dell’Associazione americana NAMI (National Alliance on Mental Illness).

Caratteristiche del programma

  • Il corso è gratuito e prevede 8 incontri a cadenza settimanale.
  • È un’occasione unica di formazione proposta esclusivamente ai parenti di chi soffre di disturbo psichiatrico, in un clima di massima riservatezza ed empatia.
  • Gli insegnanti del corso non sono professionisti ma famigliari che hanno seguito a loro volta una formazione specifica ed è rivolto ad altri famigliari che vivono la medesima esperienza.
  • Progetto Itaca ha avuto l’accreditamento da NAMI (National Alliance on Mental Illness) per realizzare il corso, già frequentato da più di 115.000 persone in Usa e Messica, in Italia.
  • I famigliari, per essere ammessi alla partecipazione al corso, sono invitati ad un colloquio preliminare a carattere individuale con i formatori per approfondire la conoscenza dell’associazione e valutare, insieme, se il corso può essere utile alla situazione specifica della propria famiglia.

Cosa offre il corso

  • Informazioni sulle diverse patologie psichiatriche e sui loro sintomi,  sui farmaci che vengono impiegati in psichiatria e sui i loro effetti collaterali e sulle strategie per la continuità terapeutica.
  • Strumenti per la gestione di situazioni di crisi nelle fasi di acuzie psichiatrica e per comprendere e interpretare le proprie reazioni emotive in modo di non farsi travolgere dalla malattia, sviluppando la fiducia e la resistenza per fornire un supporto efficace.
  • Consente ai famigliari di capire le motivazioni che spingono i malati a reagire in modo disfunzionale in difesa della loro autostima.
  • Come raggiungere empatia con il famigliare sofferente attraverso la comprensione di esperienze vissute da persone con malattia mentale.
  • Gruppi di lavoro su tecniche di risoluzione dei problemi, ascolto e comunicazione.
  • Tecniche per rimodulare le pretese dei famigliari sulle capacità di risposta dei malati.
  • Strategie per gestire le crisi e le ricadute.
  • Strumenti per gestire paure, stress e sovraccarico emozionale.
  • Guida per localizzare supporti adeguati e servizi nella comunità.

I numeri ad oggi

* 14 Corsi organizzati
* 196 Familiari supportati

Contattaci

Tel: 055 0672779 
Mail: faf.firenze@progettoitaca.org

 

Alcune testimonianze di chi ha partecipato

Prima di partecipare al corso ho passato 40 anni di vita convivendo con un bipolare e dedicandomi a lui per cercare di farlo vivere “serenamente” dimenticandomi che esisto anche io. Il FAF mi ha aiutato ad aprire gli occhi e prendermi cura di me stessa, a capire i miei diritti di familiare, a trovare informazioni aggiornate sui farmaci e sugli effetti collaterali. Ho capito come funzionano i gruppi di auto-aiuto, ed infine, non ultimo, ho trovato una rete di persone attente, preparate e disponibili che non mi fanno più sentire sola. Ho conosciuto belle persone che come me affrontano ogni giorno una battaglia.

Un grazie ai formatori ed un grazie anche ai partecipanti del corso.

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Ripensando al corso di Itaca, a come sintetizzare quell’esperienza e i suoi risultati, mi viene in mente la parola “chiave”. Il corso è stato una chiave che ha aperto non una, ma molte porte. Che ha permesso di oltrepassare muri che sembravano impenetrabili. La prima porta: quella che interrompe il muro dell’angoscia e della solitudine. La condivisione delle esperienze, il confronto, la consapevolezza delle caratteristiche di ogni disturbo e di ciò che ci si può aspettare e si può fare, hanno avuto un esito del quale mi sono accorta qualche giorno dopo la fine del corso. La mattina presto, sulla bici per andare al lavoro, mentre pensavo a cosa scrivere su questa esperienza, improvvisamente ho percepito di essere più serena, ho sentito di non avere più quel nodo dentro, al quale ormai mi ero abituata. Un piccolo grande punto guadagnato per la qualità della nostra vita e di chi ci sta affianco. Un’altra porta: quella che attraversa il muro dell’incomprensione. Partecipando al corso mi è diventato evidente che ognuno reagisce in modo molto diverso al dramma di constatare ogni momento che la persona amatissima non è come pensavamo sarebbe stata ma è diversa, spesso imprevedibile, a volte sembra proprio “altra”.

Ognuno in famiglia si comporta come riesce, come pensa meglio, e se sbaglia non serve la rabbia ma la comprensione. Un clima in casa più tranquillo fa bene a noi e a chi soffre affianco a noi. E infine si è aperta la grande porta della comunicazione! Il corso ci ha insegnato come riuscire a avere un dialogo con chi sta così tanto male, con chi è preda di fantasmi orrendi e pensa che non se ne libererà mai. Dopo gli insegnamenti e gli esercizi durante i nostri incontri, riusciamo a capire i meccanismi mentali di chi è “disturbato”, e riusciamo a insinuarci in quei meandri senza violenza. Adesso possiamo portare un vero conforto, e spesso riusciamo a trovare le parole per distogliere dolcemente il nostro amato da convinzioni impossibili. È passato più di un mese dalla fine del corso e posso constatare che tutti in casa, “sani” e “malati”, abbiamo fatto un passo avanti. Stiamo meglio. Grazie Itaca!

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Scrivo in ritardo ma c’è un motivo, dopo il corso ho fatto un viaggio richiesto da mio figlio e sono tornata da poco. Volutamente scrivo dopo questa esperienza perché è in questo campo veramente difficile in cui ho messo in gioco tutto!
Ho messo in gioco le mie paure che non mi permettevano di accettare la richiesta di mio figlio, ma ormai già seguivo due corsi di Progetto Itaca e ho trovato in questi corsi gli strumenti indispensabili per superare la resistenza anche sana che opponevo. “Mi sono accolta” perché con il corso FAF ho imparato ancora di più ad accettare di me stessa le ragioni, il diritto di sentire ciò che sento. Ho dato con i corsi di Progetto Itaca uno spazio personale in cui crescere per far crescere poi mio figlio, mi sono riconosciuta coraggiosa a cercare aiuto che ho trovato dai formatori e dalle famiglie, mi sono riconosciuta capace per non essermi arresa e aver trovato un ambiente sano al quale chiedere informazioni, condividere esperienze, entrare in relazione senza sentirmi stigmatizzata, questo ho trovato ad Itaca. Voglio dirvi che ho intrapreso il viaggio con mio figlio organizzato all’ ultimo momento con ostacoli infiniti: ostacoli Covid, economici, burocratici (perché mio figlio è da quasi 2 anni in comunità…).

Ho preso la decisione che potevo farcela non perché in astratto si possa decidere qualcosa del genere e basta, ma perché ho sentito che io e mio figlio non eravamo più soli con una malattia che ci rendeva impotenti, sono riuscita grazie ai corsi FAF e di preparazione al volontariato a coordinarmi in modo migliore con quello che i servizi offrono.
Ho accettato i limiti che i servizi hanno e valorizzato l’ aiuto che possono dare, anche questo grazie ad Itaca, perché come si dice nei corsi i servizi da soli non bastano.
Potrei scrivere ancora molto…ma per non dilungarmi troppo chiudo il racconto della mia esperienza e il ringraziamento che sentivo il bisogno di fare con la parte più importante, quella che per me è stata la svolta!!!

Grazie al FAF “ho capito la malattia di mio figlio” capire, empatizzare, condividere, umanizzare con lui quello che viviamo ha aperto una nuova comunicazione tra noi che avevamo perso, ho trovato le parole per esprimermi senza ferirlo, sminuirlo, esasperarlo e giudicarlo pur continuando a fare errori son errori diversi e lui lo apprezza, per me si chiamano tenacia. Questo è un nuovo inizio di una strada molto lunga, ma è la nostra, non solo quella della mia famiglia ma di tutte le famiglie che ho conosciuto, io preferisco condividere questa esperienza e emergere definitivamente dall’ isolamento, emarginazione di una società impreparata, ho la speranza di poter umilmente migliorare con il mio modesto contributo questa società magari assieme a voi a piccoli passi. Grazie di tutto cuore.

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Il progetto faf è stato per noi estremamente utile. Tanti i punti forza che hanno molto migliorato la qualità della nostra quotidianità.

Non sentirsi soli, ma tra amici. Potere aprirsi e raccontare senza vergogna i nostri sentimenti e le nostre problematiche, sentendo di essere capiti e supportati.

Capire finalmente cosa e come dire le cose nelle situazioni critiche per evitare reazioni violente e vedere che le risposte sono inaspettatamente migliori di quelle a cui eravamo abituati. Avere più sicurezza e stabilità emotiva. Non vivere nell’angoscia e nell’impotenza, acquisendo più coscienza nel sapere a cosa si può andare incontro ed essere preparati a gestire al meglio le crisi.

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Ho conosciuto l’Associazione Progetto Itaca Firenze per caso e ho visto che fra le varie iniziative c’era la possibilità di frequentare un corso “Famiglia a Famiglia”, tenuto da familiari di persone con disturbi psichiatrici. Ho immediatamente deciso di informarmi e partecipare coinvolgendo mio marito. Da tempo frequento gli ambienti di specialisti e medici del settore ma sentivo la necessità di confrontarmi con persone che vivessero in prima persona cosa vuol dire affrontare le difficoltà di vivere accanto ad un malato. E ho trovato quello che cercavo. Innanzitutto un ascolto comprensivo e non giudicante.

La conoscenza di tecniche di comunicazione empatica che mi hanno aiutata ad immedesimarmi nel dolore di mio figlio, a cercare di comprendere i comportamenti difficili e a volte sgradevoli che lui ha verso di me, a non colpevolizzarmi per ciò che ci è successo, ad esercitare la pazienza, a capire che dobbiamo noi genitori o parenti prenderci cura di noi stessi per poter ricoprire in modo più efficace il compito di assistenza e di supporto che ci è richiesto.
Grazie al corso abbiamo deciso di consultare un nuovo psichiatra per non arrenderci al fatto che finora le cure non hanno prodotto risultati, ma soprattutto abbiamo provato la confortante sensazione di non sentirci soli, che ci ha dato un motivo in più per mantenere sempre viva la speranza.


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